Sul presidio antirazzista NoSalvini

Il presidio è iniziato questa mattina in una fitta nebbia con abitanti e solidali. Da subito decine di blindati 10878750_10205574156224446_862443530_oanche con reti e tutte le strade chiuse. Protezione giustificata dalla triste sorte del parabrezza spaccato a Bologna.
Abbiamo piazzato alcuni striscioni e palloncini ai balconi e il presidio ha preso vita alle 11, con numerosi solidali e occupanti. Si è iniziato a ritmo della musica messa dagli occupanti e con alcuni si sono scritti cartelloni. Dopo gli interventi dal gazebo da comitato e occupanti rivolti principalmente anche al quartiere per spiegare il perché dell’ennesima militarizzazione del quartiere, abbiamo caricato una cassa su un carretto e ci siamo avvicinati a piazza galimberti per far sentire la nostra voce. Questa presenza ha impedito alla Lega anche solo di pensare di avvicinarsi.

Dall’altra parte Salvini e i suoi amichetti, meno di un centinaio. Presenti anche Cota e Borghezio.
Tutti chiamati a raccolta dai consiglieri comunali di destra Marrone e Carbonero, anch’essi presenti, colpiti dai fallimenti delle loro precedenti iniziative. Salvini è stato chiamato col pretesto di una petizione contro la residenza che la lotta dei rifugiati (diritto e dovere di ogni abitante del territorio e non concessione da parte dell’amministrazione) ha portato a realtà. Residenza che aveva visto la forte opposizione proprio dei consiglieri di destra.
Il quartiere non ha mai richiesto la presenza di questi individui, anzi alcuni abitanti di piazza galimberti hanno anche espresso il loro dissenso insultato i partecipanti al presidio leghista. Salvini non ha potuto fare altro se non fare dichiarazioni ai telegiornali e andarsene dopo un paio d’ore.salvini1

Il presidio si è concluso verso le 16. Alla lega, venuta per provocare e cercare lo scontro, non è stata data occasione di gridare nulla se non slogan vuoti come “torneremo a governare”.

Ricordiamo che la residenza ai rifugiati è un diritto dovuto e a costo zero per il comune, che gli abitanti dell’exMoi non sono clandestini e che non ricevono nessun aiuto ma anzi faticano a pagare il costo del rinnovo del permesso di soggiorno. Ricordiamo che l’exMoi non è proprietà pubblica, ma solo il frutto della speculazione di Torino 2006: costruite con soldi pubblici e vendute poco dopo al Fondo Città di Torino, a maggioranza privato (Prelios e Intesa San Paolo possiedono oltre la metà e l’amministratore del complesso exMOI è Prelios). Infine ricordiamo che il Moi non è lasciato al caos, ma organizzato e vissuto quotidianamente dagli occupanti e dal Comitato Solidarietà Rifugiati e Migranti che si rivolgono ai centri sociali cittadini, tra cui Askatasuna e Gabrio, in quanto unici soggetti che da sempre affrontano realmente la situazione dei rifugiati con spirito antirazzista.

Presidio Antirazzista all’exMOI

Un mese esatto è bastato per creare un’aggressione ben organizzata. Dapprima il sopralluogo a sorpresa, fatto apposta da Marrone e soci per tirarsi dietro tutto il consiglio comunale, seguito subito dallo sparuto corteo dei giovani di Forza Italia. Quando l’atmosfera si faceva più collaborativa, si creava una progetto per ripulire l’area e venire incontro agli abitanti del quartiere, proprio in quei giorni Marrone da rispettabile uomo delle istituzioni diventava militante razzista e fascista quale sempre è stato.
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Piagniucolare attenzione è servito, la Lega Nord ha risposto. Matteo Salvini verrà in piazza Galimberti, a due passi dall’exMOI occupata, questo sabato 20 dicembre. L’exMOI sarà l’ennesima tappa del tour per la creazione di un Front National italiano.

La nostra risposta non si farà attendere, chiamiamo tutti gli antirazzisti a un presidio alle ore 10 nel cortile dell’exMOI, in via giordano bruno 201.

Istituzioni a passeggio – II

Una passeggiata per l’exMOI, questo è stato il sopralluogo di oggi. Rifugiati e comitato avevano chiuso le porte in faccia ai consiglieri della destra che si erano presentati un mese fà. Oggi alle 13 si sono presentati invece per una visita istituzionale tutti i componenti della commissione, accompagnati da alcuni rappresentati della circoscrizione e dai giornalisti. Digos e polizia si sono tenuti a distanza.
Notevole la presenza di Carbonero, Ricca, D’amico e Ambrogio che si sono distinti per essersi incatenati in sala rossa durante la votazione della residenza ai rifugiati e per l’adesione al corteo di Fratelli d’Italia proprio contro i rifugiati che oggi hanno incontrato.

Accolti da tre rappresentati dei rifugiati sono stati invitati a fare un giro per mostrare lo stato delle palazzine e il frutto della pulizia durata una settimana. Hanno potuto passeggiare per il cortile, girare intorno ai palazzi e chiedere informazioni riguardo le condizioni di vita degli abitanti e lo stato delle utenze. In particolare si è discusso delle dei pannelli solari non funzionanti, del riscaldamento assente sostituito con stufe elettriche, che non costituiscono un rischio per gli abitanti (in due anni non si è verificato nessun incidente rilevante), delle perdite d’acqua che bagnano il cartongesso creando muffe e dei problemi strutturali (fondamenta, pareti in cartongesso, intonaco scadente). Si sono anche informati del numero di stanze e di famiglie, ma nessuna proposta concreta è stata fatta.
Gli è stata mostrata la sala comune, ma come richiesto dagli occupanti non sono stati fatti entrare negli appartamenti.

Vi invitiamo a leggere il comunicato pubblicato prima del sopralluogo.


Ansa – Ex Moi,sopralluogo Commissione Controllo

Nuovo sopralluogo all’exMOI

Domani, giovedì 18 dicembre, dopo un mese di tentennamenti il Comune di Torino torna alla carica. Ha deciso di aggrapparsi al suo 35% di partecipazione al Fondo che possiede proprietario delle palazzine occupate dai rifugiati come scusa per visitarle. Il sopralluogo, già rinviato il mese scorso è stato chiamato per giovedì 18 alle ore 13.
Avevamo chiesto al comune di condividere con gli abitanti e il comitato i tempi e le modalità, ma non è stato fatto. Dopo 6 anni di abbandono e 2 di occupazione in cui nessuno si è premurato di informarsi sullo stato delle palazzine o le condizioni di vita degli occupanti, pareva a tutti sospetta insospettiva la richiesta di una visita immotivata proprio adesso. Tanto più dopo le aggressioni al centro d’accoglienza di Tor Sapienza, a Roma.

Nel mese che è trascorso Maurizio Marrone, frustrato di non aver potuto creare la sua Tor Sapienza, ha continuato a etichettare i rifugiati come portatori di degrado, delinquenti, “gangster africani” e chi li supporta è stato definito uno schiavista. Il suo partito, Fratelli d’Italia, ha indetto un corteo contro l’occupazione sabato 13. Due fiaccolate contro i Rom sono state fatte in quartiere da Casapound e Forza Nuova. Pensiamo non sia Non è questo il clima adatto per effettuare un sopralluogo.
Aggiungiamo che Carbonero, D’amico e Ambrogio sono 3 dei 13 appartenenti alla commissione che verrà in visita: Questi sono gli stessi che si sono incatenati in sala rossa pur di non concedere ai rifugiati il riconoscimento minimo della loro esistenza, ovvero la residenza. Residenza che serve per avere assistenza medica e l’opportunità di potersi iscrivere presso l’ufficio di collocamento e anche per poter rinnovare il permesso di soggiorno, pena la caduta nell’illegalità senza documenti.

Nessuno che abbia investigato sulla gestione dell’”Emergenza Nord-africa”, 1 miliardo e 300 milioni macinati dai centri d’accoglienza.
Nessuno che indaghi sulla costruzione del villaggio olimpico, ennesimo spreco di decine di milioni di euro.
Nessuno che chieda se la residenza di Via Casa Comunale 3 serva veramente ai rifugiati e quali siano i loro infiniti problemi burocratici.
Nessuno che cerchi di sapere se i permessi umanitari verranno rinnovati a gennaio.
Nessuno che voglia sapere se c’è abbastanza luce, acqua calda e cibo per tutti.
Nessuno che si chieda quale sia una gestione strutturale e lungimirante delle migrazioni.

Per tutti questi motivi riteniamo è irricevibile la richiesta di un sopralluogo, sia nel rispetto degli occupanti, che degli abitanti del quartiere.
Se il comune verrà comunque a effettuare il sopralluogo, dovrà ascoltarci attentamente. Per tutti gli sforzi che abbiamo fatto per gestire al meglio la situazione, per collaborare con gli abitanti e le realtà del quartiere.

Comitato Solidarietà Rifugiati e Migranti

Presidio antifascista all’exMoi

Ci risiamo! Dopo le provocazione della visita di Marrone & company all’ex-moi lo scorso 18 Novembre, dopo la fiaccolata contro i ROM organizzata da Forza Nuova in Via Artom un paio di settimane fa, i partitucoli razzisti dell’estrema destra tornano a fomentare la guerra contro l’immigrato. Infatti per questo sabato pomeriggio il comitato “Lingotto è Italia”, fantomatica organizzazione di cittadini dietro cui in realtà si nasconde il partito Fratelli d’Italia, ha organizzato un corteo contro l’occupazione dell’exMOI.

Marrone e i suoi amichetti provano ancora una volta ad agitare lo spauracchio dei migranti e del degrado come specchietto per le allodole, cercando di accollare le responsabilità della povertà che si vive nelle nostre città, contro i migranti, ultimi tra gli ultimi e sempre buon bersaglio per cercare un po’ di risalto mediatico e magari raccattare qualche voto.

Da una parte piange attenzione davanti ai giornali, chiedendo un sopralluogo istituzionale utile solo per propaganda elettorale ma senza uno scopo reale. Dall’altra provoca i rifugiati etichettandoli tutti come portatori di degrado, delinquenti e “gangster africani”. Marrone, aizzando i cittadini contro i rifugiati, sta compiendo un’aggressione in piena regola.

Chi supporta i rifugiati è paragonato a uno schiavista, ma chi veramente specula sulla pelle dei rifugiati con i soldi dei contribuenti italiani sono invece i fascisti romani. Le vicende dell’inchiesta “Mafia capitale” ha portato alla luce una serie di fitti rapporti tra politica e criminalità organizzata che ha evidenziato come i migranti fossero oggetto di speculazione economica da parte della cupola Romana gestita da Massimo Carminati (ex-NAR) e Salvatore Buzzi, signore delle Coop. Gli stessi che nei quartieri soffiano sul vento del razzismo, gli stessi che a Tor Sapienza hanno assaltato un centro per richiedenti asilo minorenni, sono poi coloro che rubavano soldi pubblici da regalare agli amici degli amici tramite la gestione dei centri per migranti, coloro che hanno svuotato le casse pubbliche per coltivare rapporti di tipo clientelare speculando sulla pelle dei rifugiati e offrendo un accoglienza indegna.

Un sistema mafioso che aveva tra le figure di spicco Gianni Alemanno, guarda caso eletto come rappresentate di Fratelli d’Italia.

Una storia che purtroppo conosciamo bene. Proprio al termine della c.d. “Emergenza Nord-Africa”, dopo che il business dell’accoglienza aveva macinato oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro di guadagni per le cooperative amiche di Buzzi e non solo, migliaia di rifugiati in tutta Italia vennero buttati per strada e da li a poco vennero occupate le palazzine dell’ex Moi.

Una situazione creata ad hoc, un tentativo di scaricare sui migranti le colpe di politici e Isituzioni, coloro che abbandonano le periferie, tagliano servizi, aumentano le tasse e intanto si ingrassano la pancia a scapito della collettività.

Marrone continua a chiedere controllo e ordine ma ha votato contro la residenza per i rifugiati, necessaria per il rinnovo dei documenti e per l’accesso ai servizi sanitari. Il suo intento era chiaramente di rendere la loro vita inutilmente più difficile.

Un attacco ipocrita perché chiede il contrasto delle occupazioni, quando lo stesso Marrone supporta attivamente OSA Lingotto, acronimo di occupazione a scopo abitativo, e l’occupazione di via Traves. Entrambe “per soli italiani”.

Inutile aggredire perché chi realmente ha trovato soluzioni reali sono stati gli occupanti stessi con il comitato di solidarietà. Dapprima dando un uso a case vuote. Poi con la collaborazione che hanno oggi con le realtà del territorio cercando di rendere ancora più vivibile la loro casa e l’intero quartiere, cercando di limitare i disagi che tutti, italiani e non, si trovano a vivere quotidianamente. Infatti è già stato fatto un censimento e per lo stesso motivo ci si è organizzati con Amiat per la pulizia della zona. Inoltre vi è un dialogo aperto con il quartiere. Se questo non è abbastanza, basta unire le forze non sperare nello scontro.

Lanciamo un appello a tutti gli antifascisti torinesi a venire all’exMOI il 13 dicembre per un presidio alle ore 16.30.

Contro ogni razzismo. Solidarietà e antifascismo!

Occupanti dell’exMOI

Comitato Solidarietà Rifugiati e Migranti