Il 30 Marzo 2013 circa 200 rifugiati occuparono una palazzina abbandonata dell’ex Villaggio Olimpico, simbolo della speculazione edilizia e dell’arricchimento di pochi di questa città.
Lo Stato Italiano fagocitò un miliardo e 300 milioni di euro per l’emergenza nord africa, ignorando completamente percorsi di integrazione e di accoglienza finalizzati a rendere autosufficienti i rifugiati stessi.
Il 30 Marzo 2014 le palazzine sono diventate quattro e i rifugiati circa 600. Queste palazzine rappresentano un primo passo di condivisione, che di certo nulla deve allo Stato e alla politica istituzionale.
In questa occasione abbiamo festeggiato un anno di occupazione e di autogestione, un anno di solidarietà, lotta e partecipazione dal basso. Lotta che ha portato a un maggiore dibattito sul tema migranti, al riconoscimento della residenza ai rifugiati e a una nuova occupazione.
Vogliamo ringraziare chi in questo percorso ci ha aiutati e sorretti, chi crede nella riappropriazione dei propri diritti e della propria dignità, chi crede che la vita e la dignità delle persone non vadano svendute per interessi economici.
Vogliamo ringraziare chi ha costruito con noi questa importante giornata, i writers che hanno colorato le pareti delle palazzine. Ringraziamo Emsi Caserio, i Vallento Posse, DJ Karim e Maksim e Daria, che hanno suonato durante la giornata. Vogliamo ringraziare chi ha cucinato per tutti, Daniela per il laboratorio di origami, la Decrescita Felice per quello di detersivi e chi ha tenuto vivo lo spazio per bambini. Tutti quelli che sono passati a salutarci, chi ha fatto foto testimoniando cosa significa davvero un “percorso di integrazione”.
Ascolta l’intervista a Giorgio del comitato su Radiazione.info