Prospettive per la scuola dell’exMOI

Fin dall’inizio le palazzine dell’exMOI ospitano un’aula scuola. Nel tempo si sono succedute persone e modalità diverse.scuola Qui (LINK) potete trovare una piccola descrizione della storia e delle modalità d’insegnamento. Qui riportiamo la prima assemblea del nuovo anno scolastico, per chi fosse interessato a capire cosa si fa, chi la vive e quali sono le prospettive per questo nuovo anno. Divido questo resoconto in due parti: (1) le decisioni prese che possiamo definire stabili e sicure, e i motivi che vi stanno dietro; (2) le decisioni assunte in linea di massima, ma che siamo pronti a modificare nel giro delle prossime settimane, o nei prossimi mesi. 1. Assicureremo la nostra presenza al MOI per tre giorni, dalle sette alle nove di sera, con la possibilità di allungare il margine di tempo nelle serate partecipate e ben avviate. Proporremo innanzitutto ciò su cui siamo formati: l’insegnamento della lingua italiana. Anche senza avere la necessità di preparare all’esame di terza media o di aiutare i ragazzi nei compiti, potremo lavorare sull’uso del linguaggio nelle situazioni di vita quotidiana. L’insegnamento della lingua sarà tuttavia la base di un contenitore più ampio, che speriamo si possa arricchire con il progredire dell’autunno. Questo “contenitore” è il luogo che ogni sera riusciremo a creare nell’aula, un luogo il più possibile ricco di stimoli: durante le lezioni di italiano potremo proporre diverse attività collaterali. In fondo il desiderio principale del progetto di quest’anno è quello di favorire lo scambio di idee e di esperienze, la comunicazione fra le persone, evitare che le palazzine restino chiuse al mondo. Per questo sarà fondamentale da parte nostra essere attenti e ricettivi, capire e interpretare al meglio le esigenze degli abitanti. Nel corso di questi mesi abbiamo immaginato molti progetti davvero interessanti – la redazione di un giornalino, il calcio popolare, esercizi di fotografia urbana, traduzioni di canzoni e poesie, letture, laboratori di musica e disegno… – è fondamentale fra ottobre e novembre sforzarsi di dare corpo alle idee a partire dal desiderio dei ragazzi. Questo punto apre una riflessione rilevante in merito al rapporto fra il nostro gruppo e gli abitanti. La situazione, come sempre, è poco stabile, questo in particolare è un periodo di partenze e di arrivi (si pensi alle vendemmie) e al contempo è impossibile conoscere in modo approfondito le problematiche sorte dalla convivenza fra centinaia di persone. Dovremo pertanto tentare di capire la situazione, comunicare con gli abitanti ed essere capaci di orientarci contando soprattutto su noi stessi, compatibilmente al tempo di cui ciascuno di noi dispone. Infine, il Mamre farà una riunione per decidere quali attività proporre per coinvolgere i ragazzi. Un’altra nostra delegazione si impegnerà a contattare e a parlare con i CPT per tentare un coordinamento. 2. Indicativamente i giorni di presenza saranno il martedì, mercoledì, giovedì. Fra le attività collaterali vorremmo riproporre le serate di cinema. Una delle tre serate potrebbe essere dedicata alla proiezione di una ampia varietà di film, da Nollywood ai documentari. Nei prossimi giorni alcuni di noi inizieranno ad impostare la comunicazione, che partirà comunque dopo l’incontro con Mamre. Importate trovare una buona formula per le locandine che verranno sparse fra i piani e agli ingressi. Dobbiamo essere efficaci, chiari e anche un poco attraenti. Far capire che proponiamo una scuola di italiano e anche attività differenziate e laboratori. Distribuire le locandine sarà anche l’occasione per tentare di girare e parlare fra un piano e l’altro. Non solo, potrebbe essere sensato pensare anche a una comunicazione volta a chiamare fra noi ragazzi e ragazze interessati ad aiutarci e ad accompagnarci nel nostro percorso. Penso a volantini da distribuire a Palazzo Nuovo (soprattutto fra gli studenti di antropologia, filosofia…), a fogli informativi da lasciare nelle biblioteche del quartiere, così da raggiungere anche gli abitanti del quartiere. Più il gruppo si allarga, più aumentano gli stimoli e diminuisce il carico di lavoro di ciascuno. Infine sarà importante tentare di rompere i confini fra dentro e fuori il MOI, L’anno scorso alcuni di noi organizzarono uscite serali al cinema (penso al Cecchi Point): è un esperimento da tentare ancora. Inoltre potremmo organizzare (con frequenza sostenibile: una volta ogni uno/due mesi) degli eventi rivolti anche a un pubblico che abita la città al di là dei confini delle palazzine. Esempio: proiezione di documentari, dibattiti aperti, scambi di racconti. Spero sia esaustivo. A presto.